Di ignoranti e della spocchia

 

idiocracy

Attenti, questa è lunghetta. Però seguitemi, ne vale la pena. Ieri discutevamo con un’amica che ormai tutti scrivono di tutto, in particolar modo gli incompetenti, generando informazioni fasulle e di rimando dannose o comunque inutili. Poco dopo leggo sull’ineffabile Esquire Italia (niente link, niente click regalati) un articolo secondo cui Hunger Games e Battle Royale deriverebbero dal film L’implacabile, tratto da L’uomo in fuga di Richard Bachman, alias Stephen King. Peccato che tutti e tre i romanzi, come ribadito in più di un’intervista dai diretti interessati, siano ispirati a La settima vittima di Robert Sheckley, un racconto di uno dei grandi della fantascienza su cui tra l’altro si basa un curioso film degli anni Sessanta con Marcello Mastroianni e Ursula Andress.
A parte che l’autore del pezzo su Esquire, un (anche) romanziere wannabe e sedicente esperto di letteratura fantastica, dovrebbe soltanto vergognarsi, adesso capite perché non manco mai di ribellarmi davanti ad articoli abborracciati, saggetti imbarazzanti e dichiarazioni approssimative, sottolineando che ormai troppo spesso si scrive (talvolta con notevole spocchia) di quello che non si sa o non si sa bene? E, per concludere, chi pubblica queste bubbole dandole per valide e senza nessun controllo redazionale non dovrebbe fare pubblica ammenda, magari insieme agli ignorantissimi estensori del caso?

(dal mio profilo Facebook, 20 ottobre 1997; iscrivetevi e diventeremo amici, a vostro rischio & pericolo)